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I leader delle Nazioni Unite chiedono maggiore sostegno ai Siriani in seguito all'escalation di

Il popolo siriano sta attraversando uno dei periodi più violenti nei quasi sette anni di conflitto: il bilancio dei recenti bombardamenti sull'enclave ribelle della Ghouta orientale, alle porte di Damasco, è di centinaia di morti, tra cui molti bambini.

Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, insieme ad altri leader delle Nazioni Unite, ha informato gli Stati Membri della necessità di sostenere costantemente i rifugiati siriani e quei paesi che generosamente li hanno accolti. “Siamo profondamente turbati dalla brutalità e dalla totale mancanza di rispetto per le vite umane a cui stiamo assistendo oggi a Ghouta est e in altre parti della Siria. Chiediamo il cessate il fuoco immediato, la protezione dei civili e delle infrastrutture e che sia consentito l’accesso senza restrizioni agli aiuti umanitari a Ghouta Est, l’evacuazione immediata delle persone ferite o malate e un passaggio sicuro per i civili che vogliono lasciare l’area”, riferiscono i leader dell’ONU. In Siria, quasi sette anni di implacabili violenze hanno provocato la fuga della metà della popolazione siriana, fra cui 6,1 milioni di sfollati interni e 5,5 milioni di rifugiati Siriani che vivono nella regione. Nonostante la generosità dei paesi limitrofi, la maggior parte delle famiglie siriane, e molte tra le famiglie delle comunità che li ospitano, vivono al di sotto della soglia di povertà e faticano a soddisfare bisogni primari. “È di vitale importanza che la comunità internazionale continui a sostenere le famiglie siriane i cui bisogni e necessità aumentano ogni giorno, settimana, mese, anno che vivono in questa condizione,” hanno sottolineato i leader delle Nazioni Unite.

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